A CURA DI: Dott. Antonio Fusco

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Longevità in salute

A CURA DI: Dott. Antonio Fusco

L'infarto del miocardio è una delle espressioni cliniche della cardiopatia ischemica ed è riferita alla morte di una parte delle cellule del cuore irrorate da un'arteria coronarica. L'infarto non causa necessariamente un arresto cardiaco; può avvenire sia a riposo sia nel corso di uno sforzo fisico.

CAUSE DELL'INFARTO MIOCARDICO

Le cause più comuni sono:
- L’aterosclerosi: patologia che interessa le pareti dei vasi sanguigni con la formazione di placche a contenuto lipidico o fibroso, che determinano la graduale riduzione del lume o l’ulcerazione e la conseguente formazione repentina di un coagulo al di sopra del punto di lesione.
- Spasmi coronarici: una condizione molto più rara della precedente che conduce a una contrazione (spasmo) improvvisa e passeggera dei muscoli della parete dell'arteria, con diminuzione o ostruzione del flusso di sangue.

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MANIFESTAZIONI CLINICHE DELL'INFARTO MIOCARDICO

In generale la sintomatologia può essere:
- Dolore al petto di tipo oppressivo che può raggiungere il collo, la gola, la mandibola, le braccia, lo stomaco
- Sudorazione fredda
- Nausea e/o vomito

FATTORI DI RISCHIO DELL'INFARTO MIOCARDICO

- Ipertensione arteriosa: la “pressione alta” o ipertensione arteriosa può avere diverse origini e riguarda un’ampia parte della popolazione di età superiore ai 50 anni.

- Diabete: insieme all'ipertensione e all'obesità determina la sindrome metabolica, una condizione ad elevato rischio di ischemia cardiaca.

- Stress: lo stress psico-fisico è collegato ad una maggior possibilità di andare incontro ad incidenti cardiovascolari.

- Vita sedentaria: l'assenza di attività fisica strutturata più volte alla settimana aumenta il rischio di ischemia cardiaca

- Obesità: insieme all'ipertensione e al diabete determina la sindrome metabolica, una condizione ad elevato richio di ischemia cardiaca.

- Fumo: ormai è assolutamente dimostrato che il fumo di tabacco aumenta il rischio di eventi cardiaci.

- Predisposizione genetica: la predisposizione genetica gioca sempre un ruolo importante anche se è stato dimostrato che l'epigenetica (stili di vita che ognuno di noi segue) può ridurre i fattori di rischio anche nelle persone con predisposizione genetica

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DIAGNOSI

La diagnosi di infarto del miocardio si effettua con l'esecuzione di un elettrocardiogramma a 12 derivazioni quando il dolore retrosternale è ancora presente. Può capitare però che il dolore sia regredito completamente durante l'esecuzione dell'elettrocardiogramma che potrebbe risultare normale; in questo caso la diagnosi è affidata ai valori della troponina attraverso un prelievo di sangue, attendibile se la sintomatologia dolorosa è durata più di 20 minuti. Se anche questo valore dovesse risultare normale è buona norma sottoporre il paziente ad un Test da sforzo.

PREVENZIONE

La prevenzione primaria della cardiopatia ischemica e quindi dell'infarto miocardico è fondamentalmente incentrata sulla riduzione dei valori dell'infiammazione cronica silente essendo queste patologie ad origine infiammatoria.
Nella sezione Esami di prevenzione sono riportati gli esami del sangue per la prevenzione della cardiopatia ischemica.
Questo si ottiene sostanzialmente con un corretto stile di vita che passa attraverso una corretta alimentazione costituita da cibi naturali e completa abolizione di cibi industriali, un'attività fisica strutturata metabolicamente controllata e un'integrazione mirata.